Io sono una lampada ch'arda | soave! | La lampada, forse, che guarda, | pendendo alla fumida trave | la veglia che fila; || e ascolta novelle e ragioni | da bocche | celate nell'ombra, ai cantoni, | da dietro le soffici ròcche | che albeggiano in fila: (Giovanni Pascoli)
come da piccolo, quando certe sere osservavo mia nonna cucinare e mio nonno che con me aspettava i miei genitori, il pensiero che mi passava per la testa era l'inconfutabile tristezza di sapere che un giorno sarebbe stato solo un ricordo. Ecco, quel magone di oggi, è solo un ricordo.