lunedì 3 ottobre 2011

30 e lode

Mi sono seduto, ho aperto una bottiglia di vino, e sorseggiandolo piano ripensai a quei giorni. Sentii passare un aereo, tutto i cambiamenti di questi anni si manifestavano proprio con quella scomparsa della paura di volare. Perché alla fine la paura dell'aereo, credo, sia una metafora della vita, non è la paura di volare che ci colpisce, ma il terrore di cadere. Nella vita per me il terrore di cadere mi aveva colpito tutte le volte che conoscevo una ragazza.
Ogni ragazza che ho conosciuto mi ha sempre affascinato per il suo modo di essere donna, ognuna diversa ed uguale allo stesso tempo. La leggevo sui loro volti la bellezza dell'avere di fronte una bambina, una madre. Questo mi ha sempre affascinato ed ho sempre cercato di baciare la bambina ed innamorarmi della madre, ma questa bellezza senza condizioni è sempre stato un limite ogni volta che incontravo una donna cercavo di rubarle un pezzetto di questa meraviglia, e poi incontravo un altra da cui rimanevo folgorato, forse la bellezza era verso l'universo femminile.
Perchè guardare una stella quando hai di fronte un universo.
Lei invece era come la luna in mezzo a tutte quelle stelle, talmente luminosa che anche l'universo sembrava imbarazzato della propria oscurità.
Avevo voglia di fare la carta d'imbarco, il check-in e decollare. Avevo volato da solo senza provare paura, forse ero pronto.
Non c'era la voglia di rubarle niente, perché lei era tutte le definizioni di bellezza racchiuse in una sola parola: meraviglia. Il più grande dei difetti era una di quelle imperfezioni di cui necessito per sentirmi sicuro.
Si manifestava con il nostro annusarsi, prima di giocare, ci siamo annusati, ci siamo piaciuti ed era sufficiente, perché il tempo è fondamentale.
Musica, si!, eravamo come la musica che ci accompagnava, l'armonia degli strumenti, il tempo che guida passo dopo passo stavamo incominciando a suonare.
Un po come Jeff Buckley lenti e vagamente poetici, ma anche come la dance stupida che balli senza senso, e spensierati come Manu Chao.
Il vino era finito, i miei pensieri no, mi sentivo un po stupido. Mi accesi una sigaretta mentre il mio stereo parlava:

Vorrei restare qui/ Vorrei vivere qui per sempre qui/ E continuare così /Se mi dici di si continuiamo così

mercoledì 7 settembre 2011

Appoggiati a me

Appena prima dell'alba la svegliai e decisi di parlarle:


"Mi fermerei volentieri a guardare il nostro bacio, ma devo andare. Sento un insana inquietudine dentro al cuore, sento il desiderio, la necessità di non fermarmi, non ora. Vorrei che anche tu non ti fermassi. Ma ognuno ha il suo mare da solcare.

Come sarebbe bello poter solcare insieme lo stesso mare, capitani delle nostre vite.

Mi manca tutto questo, tutta questa novità, tutta questa felice banalità. La vita ti semina sempre dentro qualcosa, dentro me è ancora germoglio, e qui non c'è spazio e tempo per me."


"Il destino ci ha portato qui -rispose Saskia avvolta in una veste bianca come una dea- ma per restarci dobbiamo volerlo. Quello che senti è solo paura. Paura di fermarti, paura di guardarti, paura di scoprire che esiste anche la normalità. Tu sei pieno di certezze, di idee; ma queste sono la causa di questo tuo fuggire.

Sai benissimo che si deve accettare che tutto ha un inizio ed una fine, che non c'è felicità senza sofferenza. Tu per paura di soffrire te ne vai. Dove andrai? e da li quanto ci metterai ad andartene? Non puoi scapapre da stesso".


Rimasi a guardarla, stupito della donna, della madre, della figlia che avevo davanti. Le donne sono veramente l'altra metà della mela, perchè hanno le chiavi. SOno la luce nell'oscurità di ogni uomo.


Continuò:


" Tutta la tua vita, solo messaggi. Ci sono cose che devono essere dette, i puntini non servono a niente. I messaggi sono inutili, accettando di dare alle persone la verità,accetterai di dirla a te stesso. Alessio siamo liberi, noi siamo liberi di scegliere, di smetterla di ingannarci, di smetterla di credere che possiamo ingannare chi siamo e sfuggire al corso della vita, sii tu a scegliere, e non farti scegliere dalla vita."


Guardai verso il letto c'era una vecchia frase di quando ero piu piccolo: " Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo " Era una frase di Gandhi.


"Ma qual'è il cambiamento che voglio?" le domandai.


"Vieni qui appogiati a me, anche se non potrò alleviare la tua sofferenza potrò stringerti le mani ed in silenzio essere in te"


Non c'è verso aveva trovato il modo giusto di continuare a camminare insieme. Insieme a lui. Ovunque.


domenica 4 settembre 2011

Una nuova ALba

E' passeggiando lungo il mare, che ho incomnciato a vedere la mia ombra fuggire. Sulla cima di uno scoglio ho visto sorgere il sole. Violentemente profondo mi ha regalato una visuale che non avevo. Ed ho sentito una voce nella brezza che diceva: "Dobbiamo accettarci con tutti i nostri difetti, amare l'imperfezione piu piccolo del nostro corpo e del nostro carattere, perchè sono parte di noi. Il viaggio piu profondo è dentro di noi, alla ingordigia ed al consumo sfrenato dobbiamo sostituire la generosità, talvolta sforzandoci ma con il tempo diventerà parte di noi. La natura dell'uomo moderno è piena di rabbia ed odio, eliminare questi sentimenti è impossibile. Quello che dobbiamo imparare è a dominarli, e smetterla di farci dominare da loro, è un esercizio difficile ma necessario.

Cerchiamo di vivere le nostre vite facendo sempre quello che ci conviene, un lavoro piuttosto che un altro solo perchè è ben retribuito. Un nucleo nel quale chiiudersi per non dover vedere la meraviglia che ci circonda.

E' necessario eliminare dalle nostre azioni l'indole a competere con gli altri, poichè è la porta per arrivare al lato peggiore di noi. L'unica competizione è con se stessi, per migliorarsi. Se noi ci miglioreremo saremo lo stimolo per costruire una vita migliore. Dobbiamo vivere guidati dalla passione.

Molte volte la vita ci mette davanti a situazioni difficili, ma non serve a niente rimanere li a lamentarsi, per poi scegliere la strada piu facile da seguire, quando ormai è troppo tardi. Da qui nasce la paura, l'invidia, e con loro si alimentano la rabbia e l'odio.

Svuotiamo le strade del grigiume dell'annientamento delle persone come tali. Incominciamo a pensare alla nostra vita, sapendo che ha un termine, ogni tappa, ogni tempo è giusto che arrivi, sta a noi vivere in maniera tale da aver vissuto ciascuna tappa in maniera tale da non aver rimpianti".

Dai! andiamo a fare colazione!

Mi ripresi da quel sogno che l'alba era finita, ma era cominciata dentro di me.

martedì 12 luglio 2011

Io che

Io che sono spesso caduto
che sono passato in mezzo a tante sofferenze
che sono stato violentato dalla malinconia

Io che vivo nei ricordi
che più di una volta sono caduto al tappeto
che ho visto sparire chi amo

Io che sono stato messo in ginocchio dalla vita
che quando ero vicino al cielo precipitavo sempre
che ho sentito la solitudine

Io che ho disperato
che mi sono sentito perso
che sono stato indeciso se mollare


Io sono ancora qua in piedi
sono sempre più vicino ai sogni
da oggi so che non cadrò più
tanto in basso da non avere la forza di rialzarmi

Io mi sento invincibile
non perchè non perderò mai

Ma perchè ogni volta che andrò al tappeto
sentirò le mie gambe rialzarsi

lunedì 14 marzo 2011

Ultimo amore

Mi sono innamorato di lei la prima volta che l'ho vista, dopo 6 anni ci siamo baciati per la prima volta, dopo una serata di sangrie, danze, e risa. Sulle note di questa canzone. Il primo bacio ce lo siamo dati quando "la luna altre stelle pregava, che l'alba imperiosa cacciava". In quel bacio, ho provato qualcosa che è indescrivibile, formicolio in tutto il corpo, ed una sensazione, che probabilmente ho provato solo quando ero in pancia di mia madre. Sarei potuto morire in quel bacio.

Abbiamo fatto l'amore che nuovamente era quasi alba. Come se il nostro amore volesse nascondersi tra le stelle, e scaldarsi con il sole. Fare l'amore con lei è stato qualcosa di meraviglioso, vederla muovere, gemere, ridere, e provare piacere. Sono state settimane fantastiche, chiusi nel nostro castello. Poi una sera quando, come anche per il libro piu strano, decisi di dare un nome al formicolio, decisi di chiamare la parola: Amore ciò che avevo provato nei 6 anni precedenti, e che era diventato gigantesco in quel mese. Tu spaventata sei scappata" ed al profumo dei fossi lui invano aspettò di vederla arrivar scendeva ormai il buio e trovava soltanto la rabbia e il silenzio di sera la luna altre stelle pregava che l'alba imperiosa cacciava restava l'angoscia soltanto e il feroce rimpianto per non vederla ritornar "

Ho smesso di credere nell'amore, ho smesso di avere emozioni. Nonostante il dolore in questi 2 anni basta solo un tuo squillo per essere come la volpe del piccolo principe. E stasera dopo quello che mi hai detto credo proprio che l'amore è un immensa attesa, alle volte non basta una vita, alle volte bastan 5 minuti, ma sta sicuro che ogni bacio sarà la ragione di una vita.

Tajabone


Era una giornata piovosa e Pierre non aveva proprio voglia di studiare. Dalla finestra il grigio scuro del cielo gli faceva immaginare di viaggiare per altri posti, magari per quell'Africa che da anni sognava di vedere. La musica, composta da armoniche e violini gli era degna compagna.
Avete mai la sensazione che, qualunque cosa facciate o non facciate, state perdendo tempo? Sentite mai, dentro di voi, il peso di aspettare un destino che non arriva? Ma non vorreste, anche voi, eliminare i tempi morti dalle vostre vite?Vivere tutto d'un fiato?.
Questo avrebbe voluto chiedere a tutte quelle persone che , rinchiuse in esistenze più grige del cielo, sfilavano davanti alla finestra. Certo essere a Dublino, rinchiuso in questa scena, lo faceva sentire dentro il libro di Joyce; ma le domande restavano sempre, oggi qui, ieri a londra, fra una settimana al ritorno in Italia. Più girava il mondo e più gli sembrava stretto.
Nella finestra comparve il volt del vecchio Aly, che era scomparso mesi prima.
Dovunque andrai -disse Aly- questa sensazione sarà sempre li con te, sempre pronta a presentarsi appena ti fermi. Devi afforntare i tuoi fantasmi, le tue mancanze, le tue nostalgie..i tuoi demoni.
Il volto scomparve subito,ma le parole restarono. Pierre, scoppiò in un pianto profondo, che veniva da dentro, da dove lo aveva seppellito anni fa.
Steso sul letto mentre piangeva, ripensò a lei che tanti anni fa se ne andò, lasciandolo, abbandonandolo difronte ad una vita che si stava facendo feroce. Ripercorse la lunga ricerca che negli anni ha fatto per ritrovarla dentro a tutte le ragazze che aveva incontrato, ma nessuna era lei, nessuna.
Nella vita di ogni uomo esiste una donna ed una storia, di cui non importa la lunghezza, che lo segnano talmente tanto da portarlo all'inquietudine di ricercarla in ogni altra; oppure da portarlo all'altare. Pierre stava vagando nell'oblio dell'inquietudine silenziosa.
Questo feroce mondo, avaro di sentimenti, spietato nelle sue sentenze, non aveva voluto far mancare la sua voce. Il fardello di sofferenze emotive lo aveva anestetizzato tanto da non fargli sentire più niente, solo odio.
Ma se l'odio, comunque, è una forma di sentimento è da qui che doveva ricominciare la rinascita, dal capire che i sentimenti sono la via per vivere, e non esistere solamente.
Ripensò a quella parola che gli aveva insegnato Aly, Tajabone che per i musulmani è una festa alla fine del Ramadan in cui il digiuno lascia il posto alla festa, perchè è alla fine di un periodo di digiuno che, attraverso le sofferenze della fame si arriva migliori e purificati delle sofferenze.
Ecco Pierre oggi stà digiunando, sicuro che il suo Tajabone è molto vicino.