Io sono una lampada ch'arda | soave! | La lampada, forse, che guarda, | pendendo alla fumida trave | la veglia che fila; || e ascolta novelle e ragioni | da bocche | celate nell'ombra, ai cantoni, | da dietro le soffici ròcche | che albeggiano in fila: (Giovanni Pascoli)
venerdì 12 novembre 2010
Sul davanzale con il vento sulla pelle, osservo le barche in lontananza, piccole luci nella notte. Ogni luce nasconde qualcosa, una destinazione, una speranza, un amore. Marinai in viaggio, verso un porto. L'odore del mare, e la sua musica cullano i loro sogni. Salperò anche io per la mia rotta, intanto resto qui stupito ad osservare, nascosto dietro una stella, l'immensa malinconia della notte.
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