Camminare per le Ramblas, scendere poi per Carrer Ferran arrivando alla fermata di St.Jaume. Risalire da Via Laietana fino al Porto riempirsi i polmoni della brezza marina. Tornare poi fino al Raval passando dal Borne e dal Barrio Gotico. Cosi per Pierre passeggiava spendendo le sue domeniche, abbandonandosi alla città. Concedendosi il lusso dell'ultima utopia rimasta. L'appartenenza ad un luogo.
Aveva perso il suo scritto. Un foglio bianco con su scritto il racconto della sua felicità. Preso dal mare. Così Pierre, la domenica, si ritrovò a camminare su quella terrazza, guardando il mare mosso in lontananza, mentre cercava di capire. Capire come gli eventi si susseguano in uno scontro di casualità che possono sconvolgere le nostre vite. Momenti in cui ci si perde. Si rimane prigionieri. Non se ne esce più se non siamo capaci di rinchiudere nei ricordi gioie, malinconie e nostalgie. Il pensiero di quando si era per essere. Si era ciò che sognavamo essere. Onde imprudenti in un mare mosso. Come quello che fissava. Doveva tornare, sarebbe tornato. Ma stavolta avrebbe dovuto mettere le cose a posto. L'omicidio di Valerio aveva riportato indietro la mente, ai giorni degli scioperi, delle manifestazioni e delle botte della polizia. Quando credere in un mondo diverso era una speranza. L'alba delle nostre vite. Notti di discussioni e preparativi. Striscioni e scritti. Ma ora, molti anni dopo, non aveva più senso tutto questo. Rimaneva solo l'eco di tutto il marcio di questa epoca. I giornali parlavano di una rapina. Pierre sapeva che non era cosi. "Tutto torna, prima o poi" cosi gli aveva scritto Valerio una settimana prima. Che cosa era successo? Cosa sarebbe tornato?
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