venerdì 8 giugno 2012

Barceloneta

Pierre si svegliò che era l'alba. Anne era nel letto vicino a lui. Dormiva rannicchiata come una bambina. Bella ed indifesa. Rimase a guardarla per un ora. Cercava di immaginare il loro futuro. I figli. Le vacanze. I pranzi di famiglia a Natale. E poi la vecchiaia, diventare nonni ed amarsi fino alla fine. Pierre lo sapeva che sarebbe fuggito prima e questo fece scendere una lacrima sul suo viso. Si alzò dal letto e senza far rumore andò sul terrazzo a godersi il sole sorgere sul mare. Barcellona al mattino presto è una città timida e fatta di piccole abitudini maniacali. I vecchi sulla spiaggia con i loro metal detector in cerca di qualcosa di utile. I netturbini che tolgono i residui della baldoria serale dalla spiaggia. Bottiglie, preservative e sigarette. I più virtuosi si perdono in avventurose corse sulla sabbia. Il grigio del cielo lasciava spazio al sole che sorgeva sul mare. Gigante. Imperioso. La brezza fresca impietosamente lo affrontava mettendo sottosopra la sua anima. Le sue narici erano riempiti dai profumi che nascono nella profondità del mare. Era felice, Pierre. Triste e felice insieme.

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