Quando Anne entrò in casa non la volli guardare, la sua bellezza mi avrebbe distrutto più di quanto non avesse fatto deludendomi.
Le dissi di sedere vicino al fuoco, perchè speravo di rendere meno freddo il gelo che le mie parole avrebbero portato in lei.
Vedi -dissi- tu mi hai deluso, tu sei stata capace di togliermi quell' ultima speranza che avevo di poter dire ad una persona non sono innamorato di te, perchè ti amo.
Ti ho pensata fantastica, ti ho sognato come un angelo, ti ho sentito diversa dal mondo, ho riaperto gli occhi ed eri solo l' esempio peggiore dell' universo femminile, copia tra le copie, riassunto tra i riassunti...stupida immagine piena di banalità.
La prima cosa che sentii terminate le mie parole fu una risata piena di follia, quella follia giudata dalla disperazione, guidata dalla consapevolezza che se quelle parole erano uscite, significa che sarebbe restate per sempre.
Dopo il riso venne il silenzio, il lungo e gelido silenzio, che ricordava quell' inverno in cui ci eravamo conosciuti ed in cui senza domandarci niente incominciò a distruggerela mia speranza.
Infine arrivò il pianto, il terribile pianto di chi sà di aver buttato ciò che aveva sempre cercato; l' amore. Ma che per la sua stupidità non fu capace di riconoscere e tenere con se.
Io non sono mai stato un tipo stronzo con le donne, le ho sempre amate, non le ho mai tradite; ma loro sembrano odiare quelli come me, perchè non diamo loro un motivo sufficente per odiarci.
Ma se odio ed amore sono faccie uguali della stessa medaglia le puoi vedere li a piangere e ridere ai tuoi piedi, implorando che sia tu il giudice.
Addio Anne - le dissi- le nostre strade si separano, non riuscirò mai a perdonarmi di non avere piu tra le mie mani le tu guance, la tua testolina....ma soprattutto non ci sarò quando tu avrai bisogno.
Fui io però ad uscire per primo e con le lacrime agli occhi, ma la sicurezza nel cuore, tra me e me dissi:
Arriverci amore ciao.
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