giovedì 17 giugno 2010

Introspezione di un essere complesso

E' solo ascoltando alcune frasi o alcune musiche che riesco ad emozionarmi, o perlomeno a sentire che vivo; esclamò il ragazzo.

Tu non capisci - esordì il vecchio Dino- tu oggi mi dici queste parole, con tono rassegnato e sommesso, ma come fai?. DImmi come fai a venti anni, dire a me che ne ho ottanta; che non riesci più ad emozionarti.

Vedi Dino, ho ventisette anni, e mi sembra di averne il doppio dei tuoi; tutto ciò che avevo di caro è sparito. Puff! In un attimo non c' era più. Tutte le volte non mi son dato per vinto ed ho ricominciato da capo, ho ricominciato a vivere, ad amare a soffrire. Ma adesso non sento più niente, non sento l' amore, non sento il dolore....l' unica cosa che riesco a sentire è solo un sentimento di nostalgia e di mancanza. Una volta scrivevo, oggi non lo faccio più.

Tu hai paura! - esclamò il vecchio guardando le montagne bianche - non devi aver paura, la vita è una continua perdita, è un continuo ricominciare...la vita ci impone di viverla, non di subirla.

Ma io non sento!

Tu non vuoi sentire! - urlò il vecchio- tu non vuoi amare per paura di essere tradito, tu non vuoi affezionarti per paura di essere abbandonato. Hai lasciato che la paura diventasse il sentimento che guida le tue azioni. Ma cosa ti rimane? cosa hai avuto in cambio?

Ma io sono felice così.

Tu non sei felice così, tu credi di essere felice! il che è ben diverso. Gli anni passano, oggi tu hai la possibilità di fare e disfare tutto ciò che vuoi. Ma se non incominci nuovamente a sentire, non avrà senso che tu vada avanti, tanto vale morire no? Quando incomincerai ad invecchiare, a camminare con un bastone, cosa credi che ti tenga in vita?...La forza e l' amore...(con minor impeto) Questo mi fa stare ancora qui, vivo, a vegliare su di te.

Ma io non ci riesco.

Vivi! Ama! Soffri! fai tutto ciò che credi sia necessario per farti sentire felice e vivo...Ma fallo!; il dolore è occasione di crescita; l' indifferenza è la compagna della morte. Adesso vai e pensa a tutto questo.

Il ragazzo incominciò a correre per il bosco, e correva veloce, sempre più veloce e sempre più veloce scorrevano le sue lacrime sul viso. Arrivò alla così detta vetta del lupo, e da qui emise un grido:

Felicitàààààààààààààààà, tornaaaaaaaaaaa ti aspettoooooooooooo.

Nello stesso momento il vecchio chiuse gli occhi e non li riaprì mai più.

Nessun commento:

Posta un commento